Descrizione
Sarà messo in scena al Piccolo Teatro Mauro Bolognini, mercoledì 22 novembre, alle 21, lo spettacolo di e con Davide Giandrini Come un fiore raro, racconti, canzoni e un video intorno a Mia Martini, che ricordano l’artista dai primi anni Settanta fino alle ultime apparizioni. L’evento rientra nel calendario di eventi organizzati per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dagli assessorati alle Politiche culturali e alle Politiche di inclusione sociale e Pari Opportunità del Comune di Pistoia.
Mia Martini, pseudonimo di Domenica Rita Adriana Bertè, detta Mimì, è stata una delle migliori voci della musica pop italiana, forte di una robusta estensione vocale e di una capacità interpretativa in grado di coniugare dolore e passione, intensità e raffinatezza.
Il racconto teatrale di Davide Giandrini è incentrato sulla grave violenza psicologica subita da Mia Martini che, a causa di maldicenze, ha dovuto affrontare grandi difficoltà economiche, di relazione, di contratti e di amicizie. Nessuno faceva più lavorare Mimì, molti artisti non le rivolgevano la parola, tanto che dal 1983 al 1989 decise di ritirarsi dalle scene.
La narrazione, che viene da quasi tre anni di tour, è accompagnata da videoproiezioni di canzoni, interviste e conversazioni, durante le quali è possibile rivedere l’artista dai primi anni settanta fino alle ultime apparizioni, in tutta la sua cantata umanità.
Come ha recentemente raccontato il regista, questo lavoro teatrale su Mia Martini vuole ricordarla come la più grande interprete italiana, ma anche come donna, ed è nato dalla testimonianza di due persone: la sorella minore Olivia Bertè e Menico Caroli, biografo della cantante.
«Menico è stato fondamentale con il suo libro, bellissimo, Mia Martini. L'ultima occasione per vivere, che consiglio davvero di leggere. Lui, è persona di profonda cultura e sensibilità, capace di sentire sulla propria pelle, le più piccole cose – ha scritto Davide Giandrini –. Poi, quando sono arrivato a casa di Olivia, colma di ricordi, oggetti e fotografie di Mimì, l'incontro è stato come quello con una persona che si conosce da tempo. Senza fronzoli mi ha raccontato, con amore e discrezione, di lei e del rapporto con sua sorella. Olivia ha seguito per molti, moltissimi anni, i concerti di Mimì. A lei preparava i costumi, spesso fatti a mano, le stava vicino... in poche parole: le voleva bene. Molto. Si volevano bene. Molto.»
L’iniziativa, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, è a cura dell’ufficio Attività culturali.
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Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 11:48