Descrizione
Il dipinto del Museo Civico d’arte antica di Pistoia raffigurante Radamisto che uccide Zenobia, opera del pittore fiorentino Luigi Sabatelli, ha lasciato nei giorni scorsi il museo per la mostra Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca, a cura di Vittorio Sgarbi, inaugurata nei locali dell'ex Cavallerizza di Lucca il 7 dicembre e che resterà aperta al pubblico fino al 29 settembre 2024.
La mostra, progettata e prodotta da Contemplazioni, offre un percorso suggestivo tra pittura e scultura, che riunisce opere di Antonio Canova provenienti dal Museo Gypsotheca di Possagno oltre che da prestigiose collezioni pubbliche e private, e di alcuni dei più celebri pittori internazionali dell’epoca come Francisco Goya e Francesco Hayez, a confronto con esponenti lucchesi e toscani del neoclassicismo, attivi tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento, tra cui Pompeo Batoni, Bernardino Nocchi, Stefano Tofanelli e Lorenzo Bartolini.
Tra le opere esposte è presente anche il dipinto a olio su tela di Luigi Sabatelli (Firenze 1772 – Milano 1850) con Radamisto che uccide Zenobia, proveniente dalla Collezione Puccini. Il dipinto fu commissionato al pittore fiorentino da Tommaso Puccini, direttore delle Gallerie degli Uffizi, e realizzato nei primi anni del XIX secolo. Fu spedito a Pistoia pochi mesi dopo la morte di Tommaso Puccini, nel 1811, e giunse in eredità al nipote Niccolò, appassionato collezionista, che lo custodì nella sua Villa di Scornio. Rimasto invenduto all’asta della collezione Puccini del 1862, passò nella proprietà del Comune di Pistoia nel 1914, e dal 1977 è esposto nella Sala dell’Ottocento del Museo Civico.
«Ancora una volta un’opera che fa parte della collezione del Museo Civico d’arte antica – sottolinea l’assessore alla cultura Benedetta Menichelli – è stata richiesta per una mostra. Nel solo anno 2023 la pala dugentesca con San Francesco è stata prestata alla National Gallery di Londra e ora è la volta del dipinto alla esposizione lucchese curata da Vittorio Sgarbi. Quando ne sussistono le condizioni, oltre a essere uno strumento importante per diffondere la conoscenza di opere del museo, i prestiti confermano l'importanza e il valore delle raccolte d'arte detenute dal Comune».
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Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2024, 11:47