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Sarà inaugurata sabato 14 settembre, alle 17 in Biblioteca San Giorgio la mostra Pasquale Galbusera. Incontro con l’anima, a cura di Maurizio Vanni e Ilaria Magni, prodotta in collaborazione con l’associazione culturale Mosaika di Verbania, che vuole essere un omaggio all’artista brianzolo recentemente scomparso. Disegni, dipinti e sculture condurranno lungo un percorso visivo che avrà un unico filo conduttore tematico: l’anima.
La mostra potrà essere visitata fino al 4 ottobre, negli orari di apertura della Biblioteca: il lunedì dalle 14 alle 19, da martedì a sabato dalle 9 alle 19.
Sabato 21 settembre, sempre alle 17, all’Auditorium Terzani si terrà la conferenza di approfondimento dei curatori su “L’anima nella storia dell’arte. Dall’Antica Grecia a Pasquale Galbusera”. A completare il progetto espositivo ci saranno due workshop di scrittura creativa affiancati da una “passeggiata creativa” tra le opere di Galbusera con Ilaria Magni: il 25 settembre “Arte e parola creativa” per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado e il 26 settembre "La parola creativa. Come nasce un testo critico?” per quelli delle scuole secondarie di secondo grado.
L’esposizione mira a scandagliare attraverso circa 50 opere ciò che di più profondo c'è in ogni individuo.
Il Bernareggino, come amava farsi chiamare l’artista, è partito dal concetto di spiritualità per realizzare opere che si presentano come una verità non apparente perché tendono a mostrarci gli “eventi della vita” da angolature non convenzionali.
«Andare oltre la superficie di tutte le cose – sottolinea Maurizio Vanni –, cercarne l'essenza, potrebbe significare aprirsi al proprio universo interiore proiettandosi verso dimensioni capaci di mettere in dubbio il significato di tutto ciò che diamo per scontato nella vita. Per Galbusera, disegnare, dipingere e scolpire significa accogliere costanti cambiamenti, avere il coraggio di contraddirsi aprendosi al nuovo e all'inedito attraverso una visione che conduce ben oltre ciò che definiamo realtà, in una dimensione in cui il solo senso della vista non è più sufficiente per orientarsi e vivere un'esperienza percettiva e indagare delle ‘verità intellegibili’ stabili ed esterne».
«Per Pasquale Galbusera – evidenzia Ilaria Magni – l’arte è un progetto di vita. Coinvolge sensi, mente, anima e corpo: contempla un’incessante metamorfosi interiore che si traduce ed esprime con molteplici tecniche, approcci, sperimentazioni cromatiche, soluzioni formali. Con l’eclettismo, la ricchezza e complessità della sua opera, Galbusera trova il proprio spazio nella disquisizione sull’anima, inserendosi in una millenaria tradizione, esplorando le profondità dell’essere “umano” e “animato” attraverso la scultura, il disegno e la pittura, prediligendo figurazioni, materiali, simboli che trascendono il visibile, scardinano l’ovvietà e spingono ad intraprendere un iniziatico viaggio interiore. Le sue creazioni, dense di significati esoterici e spirituali, ci inducono a riflettere sull'essenza profonda della nostra esistenza e sulla natura del nostro spirito, in un perpetuo dialogo tra il finito e l'infinito, tra il contingente e l'assoluto».
Nei suoi lavori è come se i suoi personaggi, più o meno evidenti, risultassero un riflesso immateriale dei loro corpi, il riverbero delle proprie anime. In essi, la varietà delle forme non è quasi mai premeditata, la scelta delle cromie non risponde al rispetto di concetti accademici, ma tutto questo non può essere considerato frutto di una creazione completamente istintiva. Sia il punto di partenza sia l'architettura di base della composizione restano evidenti seppure vengano lasciate al caso alcune ispirazioni estemporanee relative ai volumi (forme originali del legno nei gruppi scultorei), al rapporto tra forme, colore e luci (dipinti) e alla relazione tra personaggi e fondo (disegni).