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Abusi su minori e reati contro le fasce deboli. Un Protocollo d‘intesa fra enti e istituzioni

La versione aggiornata del protocollo d'intesa per la prevenzione, repressione e trattamento degli abusi sui minori e dei reati contro le fasce deboli, che ha coinvolto diversi soggetti istituzionali - amministrazioni locali, azienda sanitaria, autorità giudiziaria e forze dell’ordine - è stata presentata venerdì mattina, nel corso di una conferenza stampa, in Palazzo comunale, a Pistoia. Si tratta di un aggiornamento alla data odierna, 15 novembre 2019, di un documento sottoscritto già nel 2014 e al quale si sono aggiunti la Società della Salute Pistoiese e l'Azienda Usl Toscana Centro.

«Il fenomeno della violenza contro le persone vulnerabili e all'interno della famiglia – evidenzia Anna Maria Celesti, presidente della Società della salute pistoiese e vicesindaco del Comune di Pistoia – richiede un intervento organico da parte di più soggetti, finalizzato  a prevenire, ma anche e soprattutto a far emergere potenziali casi di abusi su minori, e più in generale contro le fasce deboli, con l'obiettivo di prendersi in carico le vittime per tutto il tempo necessario. Da qui l'importanza di elaborare, e quindi di aggiornare periodicamente, come sta avvenendo oggi, un protocollo che preveda l'adozione di metodologie unitarie e che potenzi l'efficacia di un'eventuale intervento quanto più condiviso da vari soggetti. Questa stretta collaborazione favorisce, infatti, la tempestività e l’efficacia degli interventi, ottimizzando le azioni a tutela delle persone offese.»

Cosa prevede il Protocollo - Il Protocollo regola interventi multidisciplinari, con personale specializzato e appositamente formato, di più enti ed istituzioni con istanze di natura giudiziaria, sociale e sanitaria. L'obiettivo è  realizzare una “rete” stabile di rapporti con tutte le istituzioni e gli enti locali che si occupano di prevenzione, protezione e trattamento dei reati commessi ai danni di minori e soggetti deboli (abusi sessuali, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e altri reati). Le procedure coinvolgono, oltre alle diverse autorità giudiziarie e autorità di polizia giudiziaria, varie professionalità: assistenti sociali, insegnanti, educatori, medici di base, pediatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, ginecologi, medici legali. Fra le azioni previste nel Protocollo, gli obblighi di denuncia, referto e segnalazione degli operatori di ogni ipotesi di reato procedibile d’ufficio, relativi alle fasce deboli, di cui vengano a conoscenza, nell’esercizio del loro servizio.

Competenze specifiche  - Le indagini in materia di reati contro le cosiddette fasce deboli richiedono un elevato grado di professionalità di chi le coordina e le svolge. Per questo ormai dal 2006, presso la Procura della Repubblica di Pistoia è stato costituito un pool di magistrati che trattano in via esclusiva le indagini in questa materia, mentre esiste già  un'apposita sezione presso la Squadra Mobile di Pistoia.

I soggetti firmatari del Protocollo - I soggetti firmatari del Protocollo sono: la Procura della Repubblica di Pistoia, il Tribunale di Pistoia, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, il Tribunale per i Minorenni di Firenze, la Questura di Pistoia, il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Pistoia, la USL 3 di Pistoia (confluita nell'Azienda USL Toscana Centro),  la Società della Salute della Valdinievole, la Società della Salute Pistoiese, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Pistoia, l’Ordine Provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Pistoia, i Comuni di Pistoia, Agliana, Marliana, Montale, Quarrata, Serravalle Pistoiese e l’Unione dei Comuni Montani.

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